sabato 1 settembre 2012
W IL FASCISMO E I FASCISTI.
A sentir loro sono tutti "fascisti".Peccato che nessuno sia veramente fascista.
Appassionante questo dibattito a colpi di "fascista" e "destro". Ma
soprattutto attuale. Da un momento all'altro potrebbe saltar su uno a urlare
"babilonese che non sei altro!" e un altro a rispondergli "sei peggio dei
cartaginesi!": nessuno ci farebbe più caso. La politica italiana si conferma
la prosecuzione delle guerre puniche con altri mezzi, infatti i politici
scrivono in alfabeto cuneiforme, al massimo usano ideogrammi che capiscono
solo loro. A sinistra, vent'anni fa, si rise a crepapelle quando B. si
fabbricò il fantoccio del comunismo. Ora gli stessi che ridevano riesumano
il fantoccio del fascismo, nel tentativo di dare un senso all'esistenza del
Pd, altrimenti piuttosto imperscrutabile. Solo che i fascisti, più o meno
ex, sono tutti alleati del Pd: metà nel Pdl che sostiene il governo Monti
col Pd e metà in Fli che sta nel Terzo Polo con cui il Pd sostiene il
governo Monti e vuole allearsi anche dopo le elezioni. Però i fascisti
sarebbero Di Pietro (che mai ha governato con B. e i fascisti) e soprattutto
Grillo. L'idea che Grillo parli un linguaggio fascista poteva venire giusto
a un Bersani: giuste o sbagliate che siano le cose che dice, Grillo parla il
linguaggio di Grillo e basta aver visto un suo spettacolo o comizio per
saperlo. Solo che quando dava del ladro a Craxi e dello "psiconano testa d'asfalto"
a B., a sinistra faceva comodo. Ora che prende per i fondelli anche
Napolitano, Bersani e Violante, ricordando gli inciuci della sinistra con B.
sulla tv, il conflitto d'interessi, la giustizia e la loro congenita
allergia al rinnovamento, diventa la reincarnazione del Duce. Il bello è che
Bersani, dandogli del fascista, è sinceramente convinto di smentire Grillo
che gli dà del trapassato: non s'accorge che così conferma di essere rimasto
comunista, un Flinstone della politica, un fossile del '900, imbalsamato nei
tic e nelle etichette del secolo scorso di cui peraltro gli sfugge la
drammaticità, appiattito com'è su una conoscenza basica, da abbecedario,
Peppone & don Camillo. "Fascista!" gli esce spontaneo, come al Dottor
Stranamore partiva il braccio teso. "Fascista!" si urlava a sinistra negli
anni 70 contro chi, come Montanelli, steccava nel coro della cultura
dominante. Una sera Costanzo lo invitò in tv e Scalfari trovò la cosa
disgustosa, perché il vecchio Indro era un "fascista" (anche se,
diversamente da lui era stato condannato a morte dai fascisti). Camilla
Cederna, lombrosianamente, scrisse che Montanelli aveva addirittura "il
cranio fascista". Lorsignori, in quanto "de sinistra", avevano il monopolio
della democrazia e chi non la pensava come loro andava ghettizzato,
confinato nel lazzaretto degli appestati. Salvo poi ottenere la
riabilitazione se diventava "funzionale" alla causa: accadde a Montanelli
nel '94 quando (non perché fosse di destra o di sinistra ma perché era un
uomo libero) attaccò B. (non perché fosse di destra, ma perché era
pericoloso.) Ecco: quanti, nella sinistra politica e giornalistica, hanno
attaccato B. perché erano di sinistra e non perché lo reputassero pericoloso
(tant'è che ogni tanto ci andavano a letto?). Ora, non potendo più
sventolare lo spaventapasseri di B., anche perché è loro alleato, s'inventano
un nuovo nemico, ma senza fantasia: la "nuova destra populista" e, te
pareva, "fascista". Strano che Ezio Mauro, che viene dalla cronaca e non dal
sinedrio, per levarsi d'impaccio nella rissa interna a Repubblica, caschi
nel vecchio giochino di recintare la zona dei buoni ("il campo democratico")
per escluderne "la destra peggiore", che poi sarebbe chi non scioglie
ditirambi a Napolitano nella sua guerra personale alla Procura di Palermo.
La destra migliore ora è proprio Montanelli, che per Repubblica era la
peggiore (come i magistrati antimafia, che diventano buoni solo da morti).
Meno male che B. si è fatto, almeno per un po', da parte: così, dopo vent'anni,
tutti possono vedere cos'è davvero la sinistra italiana. E capire chi ha
regalato all'Italia 20 anni di fascismo, 40 di Democrazia cristiana e 20 di
berlusconismo.
Fonte: Il fatto quotidiano
QUIRINO 1
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