Quello che gli storici non dicono
DELL’OLOCAUSTO
La collaborazione tra nazisti ed
organizzazioni ebraiche
e l'ipocrisia dell'occidente democratico
Nella
drammatica vicenda della persecuzione hitleriana vi sono due aspetti poco noti
e per nulla dibattuti, mi riferisco all'attiva collaborazione tra regime
nazista e organizzazioni sioniste per agevolare il trasferimento degli ebrei
tedeschi in Palestina e l’atteggiamento ipocrita dell'Occidente, che se da un
lato esprimeva solidarietà agli ebrei vessati dai nazisti dall’altro si
rifiutava di ospitarli.
Altra
questione poco dibattuta riguarda le linee ferroviarie da cui transitavano i
convogli carichi di ebrei. Gli alleati sapevano fin dagli inizi del 1942
dell’esistenza dei campi di concentramento eppure, nonostante i massicci
bombardamenti alleati che ridussero in macerie la Germania, le linee
ferroviarie utilizzate dai tedeschi per trasferire gli ebrei nei campi di
lavoro non furono mai attaccate, se non come effetto collaterale come avvenne
il 24 agosto del 1944 con il bombardamento della fabbrica di armamenti di
Mittelbau-Dora che coinvolse il vicino campo di Buchenwald dove morì, per
effetto delle bombe alleate, Mafalda di Savoia.
Come mai,
mi domando, questi fatti sono sottaciuti se non del tutto ignorati anche dagli
storici più autorevoli? Forse per non mettere in imbarazzo i cosiddetti
“paladini della libertà”?
Nel
“Giorno della Memoria” esprimiamo la nostra piena solidarietà al popolo
ebraico per la persecuzione subita e la ferma condanna ad ogni forma di
discriminazione razziale. Questo però non deve indurci a sorvolare sulle
pesanti responsabilità, condite di cinismo e ipocrisia, delle democrazie
occidentali che vedevano, sapevano e volgevano lo sguardo altrove rendendosi,
perlomeno sotto il profilo politico e morale, complici dei carnefici.
QUIRINO
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