lunedì 1 luglio 2013
AVANTI MARCH............
PER DUE… AVANTI MARCH; UN…DUE…UN…DUE…
Il titolo è piuttosto stravagante, lo riconosco, ma è anche voluto. Perché? L’ho appena scritto: “Sono impazzito”. Dopo quasi settant’anni di demonizzazione del Fascismo e del suo capo, scrivere una collana che ha per titolo “Benito Mussolini, l’uomo della pace” solo un pazzo può avventurarsi in simile avventura. Uomini di indiscussa serietà e coerenza come lo furono Giovanni Spadolini, Gianfranco Fini, Giorgio Bocca e, ultimamente il venerando Presidente della Repubblica, di cui nessuno può disconoscere la coerenza politica, personaggi che al solo nominare “Fascismo” entrano in rotta di collisione con l’ambiente che li circonda.
D’altronde, l’ho riconosciuto poco sopra: “Sono impazzito”. Lo “stinnicchio” che ha investito Giorgio Napolitano, Laura Boldrini, Gianfranco Fini e tanti altri democratici cervelloni, soprattutto quelli con la “chippa”, dimentichi (ma attenzione, parla un pazzo, l’ho confessato) del bene ricevuto da “quell’uomo” e dal suo Regime.
In questo momento ho un attimo di lucidità (almeno lo spero) e cercherò di spiegare la natura stramba del titolo: Avanti march! Un due…
Dopo anni di “stinnicchiamenti”, in questi giorni lo “stinnicchio” ha colpito Giorgio Napolitano e la comunità ebraica; il motivo degli “stinnicchi” va ricercato in alcune dichiarazioni del super coerente Alemanno e del suo collega La Russa. La loro colpa? Non hanno detto sufficientemente male del “male assoluto”. Dato che sono un pazzo confesso, porterò meco altri pazzi e imbecilli nella fossa dei serpenti.
La prima fila, avanti march. Un… due…
De Gasperi (“Il Trentino” 7 aprile 1921): .
Matteo Matteotti (Il figlio di Giacomo): <(…). No, il duce non aveva alcun interesse a farlo uccidere (il padre, nda): si sarebbe alienato per sempre la possibilità di un’alleanza con i suoi vecchi compagni, che non finì mai di rimpiangere>.
L’intellettuale Stanley Baldwin (1928): .
L’attore di Hollywood Wallace Beery (1933): .
Renzo De Felice (in merito alle leggi sulla comunità ebraica – settembre 1931): .
Pio XI (1929): .
Ildefonso Shuster (Religioso – 1936): .
Il commediografo George B. Shaw – 1936: .
Winston Churchill (Seconda Guerra Mondiale, 1° Vol. pag. 209): .
George Trevelyan (Storia d’Inghilterra, pag. 834): .
Léon Nöel (1980): .
Renzo De Felice (nel corso di una intervista televisiva): .
Mordechai Poldiel (Storico israeliano): .
Daniele Vicini (giornalista de l’Indipendente – 20 luglio 1993): .
Rosa Paini (Storica ebrea. Il Sentiero della speranza, pag. 22): .
George L. Mosse (Docente nell’Università di Gerusalemme, autore del libro Il razzismo in Europa, pag. 245): .
Zeev Sternhell (Studioso ebreo, autore del libro La Terza Via Fascista): .
Winston Churchill (1925): .
André F. Poncet (Diplomatico – 1951): .
Winston Churchill (1947): .
Ezra Pound (Poeta americano – 1940): .
Pio XII (1952): .
Paul Gentizon (Le Mois Suisse – maggio 1945): .
Sarà per la mia condizione di soggetto paranoico e imbecille, ma pur avendo a disposizioni altri mille e mille giudizi di altri pazzi e imbecilli, qui termino. Ma, nel contempo, mi metto rigidamente sull’attenti e radunati i “pazzi e imbecillii”, autorizzo il Presidente Giorgio Napolitano a farli marciare: “Per due, avanti march…Un due… Un due…fino a condurli nella fossa dei serpenti. Tra i “pazzi e imbecilli” intravedo anche Pio XII, Pio XI, gli ebrei George L. Mosse, Rosa Paini, Mordechai Poldiel, Zeev Sterrnhell, Angelo Sacerdoti, Angelo Sereni, studiosi e attori, storici-giornalisti, come Paul Gentizon e di seguito. Tutta gente di secondo se non di terzo piano intellettuale a confronto dei Giorgio Napolitano, dei Laura Boldrini, dei Gianfranco Fini e geniacci simili, tutti colti da “stinnicchi” al solo nominare il “male assoluto”.
Diventiamo seri, anche se in questo contesto risulta difficile. Chi scrive queste note è un “romano de Roma” da almeno sette generazioni, e sente, oltre ad un non comune senso della Giustizia, anche la spinta civilizzatrice dei suoi antenati.
Il motivo del mio disprezzo verso tutto e tutti lo chiarisce l’intellettuale francese Claude Ferrere, che nel 1946 sentenziò: .
Ed io “non-ce-stò!.
E allora, “italioti”, avanti march.
Io torno indietro. Retro-front: un due…
Ho ricevuto una mail dall’avv. P.T. (non indico il nome perché non autorizzato), con la quale, anche se in forma sintetica, elenca tante miracolose innovazioni portate all’Italia (e non solo all’Italia) dal Male assoluto. Ritengo il lavoro tanto ben fatto che voglio proporlo ai miei amici lettori, pertanto lo pongo in allegato.
Ed ora vorrei proporre una domanda a tutti, ai detrattori e ai sostenitori del Male assoluto. Dato che viviamo un periodo di crisi, apparentemente senza via d’uscita, e dato che molti economisti e politici sostengono che la crisi del 1929 fu peggiore dell’attuale, e dato che l’Italia del Male assoluto ne uscì brillantemente, allora perché non adottare lo stesso sistema di quel periodo per uscire dai guai odierni?
D’altra parte – e mi ripeto – le leggi sull’economia (parlo di leggi), non cambiano. Sono le stesse di allora.
Amici lettori, la risposta è ovvia. Se si verificasse lo stesso miracolo che si verificò allora, che razza di Male assoluto sarebbe?
QUIRINO 1
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